Oggi parliamo con Lorena lusetti
Intervista a cura di Ornella Donna
Lorena Lusetti nasce e vive a Bologna. Scrive romanzi e racconti di ogni genere, preferendo il genere giallo e noir. Inventrice del personaggio di carta, che risponde al nome di Stella Spada, la cui prima opera risale al 2012 con il titolo L’ombra della Stella. Con il suo ultimo romanzo intitolato L’ombra di Virginia, si giunge, così, alla sua decima avventura. Come nasce il personaggio Stella Spada?
Il mio primo libro l’ho pubblicato nel 2006, si intitola “Una serata tranquilla” e ha come protagonista una commercialista di nome Rosa Moretti, che viene suo malgrado coinvolta nella risoluzione di crimini in maniera abbastanza rocambolesca. Dopo questo ho pubblicato un seguito dal titolo “Feriefobia”, sempre con la Moretti, poi avrei anche continuato la serie perché mi affeziono ai personaggi e amo le avventure seriali. Però non era molto realistico che una commercialista nella sua quotidianità continuasse ad imbattersi in crimini e criminali, quindi ho pensato che avrei dovuto inventare un personaggio che per mestiere si trovasse ad affrontare il crimine, in seguito a questa considerazione è nata l’investigatrice privata Stella Spada, arrivata nel maggio di quest’anno alla sua decima indagine.
Come nasce quest’ultimo libro, invece, L’ombra di Virginia?
L’investigatrice Stella Spada vive e lavora a Bologna, il suo studio è in Via dell’Inferno, un vicolo del Ghetto Ebraico, la parte più antica del centro di Bologna, proprio davanti alle Due Torri. Da lì parte per le indagini che le commissionano, ma esce a fatica dalle mura di Bologna, persino dal Ghetto, dove si rifugia e si nasconde come in una tana. Tutte le indagini di Stella si svolgono tra Bologna città e i dintorni: l’Appennino, la provincia, la bassa. Io mi diverto ad inserire nelle storie qualche mistero o racconto poco conosciuto della storia di Bologna, storie intriganti che vale la pena conoscere. Non faccio naturalmente un trattato di storia, ma queste vicende antiche entrano nella trama come parte di essa, magari per incuriosire e indurre ad un approfondimento. Così ne “L’Ombra di Virginia” ho inserito la storia di Virginia Galluzzi e Alberto Carbonesi, amanti sfortunati appartenenti a due famiglie rivali che nel 1250 si sposarono in segreto. Quando la famiglia Galluzzi se ne accorse andò a riprendersi Virginia facendo strage dei Carbonesi.
Stella Spada è una investigatrice-donna che si muove all’interno di un mondo prettamente maschile, anche se la situazione in questi casi si sta un po’ evolvendo. Nel suo caso denota una speciale intuizione ante-litteram. Come commenta questa riflessione?
La prima indagine di Stella Spada è stata pubblicata nel 2012, considera però che io l’ho scritta circa due anni prima poi mi ci è voluto un po’ di tempo per trovare un editore di fiducia. A quell’epoca erano poche le donne protagoniste di gialli e di noir, alle figure femminili erano sempre riservati ruoli secondari, stereotipi. Questo perché commissari, poliziotti, investigatori facevano parte di un mondo ancora esclusivamente maschile; per questo motivo nel tratteggiare la mia protagonista ho voluto che fosse una donna. Ma non una donna alla Miss Marple (che peraltro adoro, ci tengo a precisare) che in disparte fa lavorare il cervello ma senza esporsi, la mia volevo che fosse una donna d’azione, che scendesse in campo e si sporcasse le mani, e Stella le mani se le sporca molto. Facendo questo c’era il rischio di creare una figura che in qualche modo fosse una caricatura dei suoi colleghi maschi; per evitarlo ho tratteggiato una donna che ha caratteristiche molto femminili: è una madre che pensa con rimpianto al figlio lasciato crescere con l’ex marito; oltre alla forza e spregiudicatezza legate al suo lavoro ha fragilità tipiche del suo genere.
In quest’ultimo libro che vede due indagini parallele, portate avanti da Stella, una è un cold-case che fa riferimento a quello che a Bologna è noto come il “caso Galluzzi”, che tutti ricordano. Nel suo caso è frutto di una lunga ricerca storica? Oppure è semplicemente partita da questo caso per costruire una bellissima storia gialla?
Come dicevo sopra, approfitto dei miei libri per dare informazioni su misteri meno conosciuti della storia di Bologna, e ce ne sono molti, alcuni dei quali non ho ancora trovato l’occasione di inserirli in una indagine. Stella Spada ha una Agenzia Investigativa (come dice sempre lei lucidando la targa in ottone davanti alla porta del suo studio: “che soddisfazione!”) e come tale in ogni sua storia ha diversi casi da trattare contemporaneamente. Spesso alcuni di questi casi finiscono per avere dei punti di contatto. La storia dei due amanti Virginia e Alberto ce l’avevo da parte in attesa di poterla inserire adeguatamente in un’indagine di Stella, e con questa indagine sono finalmente riuscita a tirarla fuori dal cassetto.
Per quanto attiene ai personaggi minori, e mi riferisco in specie a Giacomo e Alda con il suo bel cagnolone, vuole raccontarci qualcosa di loro? Come si evolvono in particolare?
Attorno a Stella Spada ruotano tantissimi personaggi, alcuni sono ricorrenti, come il figlio, l’ex marito, la vicina Alda, il barista Benito, lo stagista Giacomo, e questi li ritroviamo in tutti i libri; altri sono funzionali alla storia, quindi appaiono in un libro poi non si incontrano più. I personaggi ricorrenti hanno caratteristiche ben delineate, da quelli più simpatici come Alda e Giacomo, a quelli che rappresentano la parte sentimentale di Stella, come l’ex marito e il figlio. Stella ha anche delle relazioni con alcuni uomini, a parte quella con l’ex marito Pietro che comunque rimane sempre molto affezionato a lei e con il quale ha a che fare per incontrare il figlio Simone. Nelle prime cinque indagini Stella ha una relazione saltuaria e turbolenta con il Commissario Marconi, del quale soprattutto si serve per avere informazioni sui casi oggetto di indagine. Marconi sparisce nel libro “L’orecchio del Diavolo”. In “Nemmeno le ossa” Stella comincia una relazione con Franco, un pittore che ha un atelier nel ghetto, storia tormentata destinata ad esiti altalenanti.
Stella Spada, soprattutto nei momenti di maggiore crisi, ha un particolare colloquio con il fantasma di Silvia, cosa vuole raccontarci in proposito? Nel tempo riuscirà a risolvere questo conflitto?
Un altro dei personaggi dei miei libri, forse il più ricorrente è Silvia, colei che ha assunto Stella nell’Agenzia Investigativa nel primo libro “L’Ombra della Stella” e che è morta durante il corso della prima indagine. Forse è un fantasma, forse è solo una proiezione della mente di Stella, un rimorso che l’accompagnerà per il resto della sua vita. Fatto sta che è l’amica più cara che ha, quella che conosce tutto di lei, che può criticarla e consigliarla, l’unica che conosce la parte più oscura della Stella. Silvia le appare nei momenti meno opportuni, le dà qualche informazione, le fa dispetti, suscita sentimenti contrastanti in Stella, perché lei invecchia mentre Silvia è sempre bellissima e al meglio del suo aspetto giovanile. Parlano, discutono, litigano, si passano gli spinelli, Stella però è ben consapevole che solo lei può vedere Silvia e non ne parla mai con nessuno.
Oltre ai personaggi sempre ottimamente descritti, nei suoi libri si nota una seconda protagonista importante, che è la città di Bologna. Cosa ci racconta al proposito e perché questa scelta di ambientazione?
Io sono nata a Bologna, sono parecchi anni che giro per le strade e i vicoli della mia città, della quale penso sempre di conoscere tutto, invece ogni giorno riesce a stupirmi con storie e curiosità nuove, alcune delle quali affascinanti, intriganti e misteriose. Per questo ho deciso di farne non solo lo scenario delle mie storie ma un vero e proprio personaggio. Stella Spada non potrebbe esistere fuori da Bologna. Stella vive in via dell’Inferno e fa fatica a uscire dalle mura della città; ogni volta che è costretta a farlo ha degli attacchi di ansia, di agorafobia, questo incide negativamente sull’umore con il quale affronta il caso su cui sta indagando. Di solito chi ne fa le spese è il povero stagista Giacomo, che la sopporta anche se non retribuito, perché stando con Stella vuole imparare ad essere un esperto investigatore.
Siccome questa intervista sarà pubblicata sul blog chiamato Giallo e Cucina, vuole commentare questo strano connubio? Come si pone la sua protagonista in riferimento alla cucina, in particolare?
L’investigatrice Stella Spada non cucina mai, mangia però volentieri. La sua amica Alda, che abita al piano di sotto dell’agenzia investigativa, è la persona che si occupa delle pulizie nei locali di Stella e che le lascia il mangiare pronto, esclusivamente piatti della tradizione bolognese. Alda è un personaggio strambo, sempre eccessiva nel vestire, che sale da Stella per fare le pulizie accompagnata dal suo enorme cane San Bernardo di nome Filippo. Più che pulire sporca, ma Stella le è molto affezionata perché Alda è una vera amica, l’unica (vivente) che ha. Quando non mangia i grassi manicaretti dell’Alda, Stella si ferma al bar per un panino, a volte viene invitata da suo marito a cena con lui e suo figlio, inviti ai quali aderisce con stati d’animo contrastanti: ama trascorrere del tempo con loro ma si sente sempre fuori posto.
Quale significato profondo ha per lei la scrittura?
Non è facile definire il significato della scrittura, posso dire che io ho sempre scritto, fino dalla più tenera infanzia. Amo mettere i pensieri su carta, e siccome amo anche leggere soprattutto romanzi di genere thriller, le mie scritture a poco a poco si sono orientate verso storie che contengono misteri sui quali indagare. Posso dire che scrivo quello che mi piace leggere: storie di mistero, intriganti, piene di rischio e di suspense. I miei personaggi rischiano la vita ogni momento, uccidono, vivono storie inquietanti e pericolose, tutto quello che nella vita reale non mi succede mai, per fortuna. Posso dire che per me scrivere è proprio questo: immaginare di poter correre dei rischi e trasgredire, ma solo ed esclusivamente sulla carta.
Quale sarà il suo prossimo libro?
Sto lavorando ad una nuova indagine dell’investigatrice bolognese Stella Spada. Ci sono molti misteri ancora di cui parlare e molti fatti intriganti, che in parte mi suggerisce la cronaca, da cui trarre ispirazione per i casi su cui manderò Stella ad indagare. Per la nuova storia ho individuato alcune antiche costruzioni sparse per Bologna che hanno attirato la mia attenzione, ma non voglio anticipare la sorpresa.
Grazie ancora per la disponibilità a rispondere all’intervista da parte della signora Lorena Lusetti.